Nurofen Influenza e Raffreddore 200 mg   30 mg 24 Compresse Rivestite
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Nurofen Influenza e Raffreddore 200 mg 30 mg 24 Compresse Rivestite

SI
Reckitt Benckiser
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Compresse
Nurofen Influenza e Raffreddore è un farmaco da banco che offre una tripla azione contro i sintomi influenzali: febbre, congestione nasale e sinusale e dolore di varia natura. "

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Descrizione
DENOMINAZIONE
NUROFEN INFLUENZA E RAFFREDDORE 200 MG + 30 MG COMPRESSE RIVESTITE


PRINCIPIO ATTIVO
Una compressa contiene: Ibuprofene 200 mg, Pseudoefedrina cloridrato 30 mg. Eccipienti con effetti noti: sodio, colorante giallo tramonto FCF (E 110). Per l&rsquoelenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.


ECCIPIENTI
Fosfato tricalcico, sodio carbossimetilcellulosa, cellulosa microcristallina, povidone, metilidrossipropilcellulosa, magnesio stearato, talco, coloranti: E 104, E 110, E 171.


INDICAZIONI TERAPEUTICHE
NUROFEN INFLUENZA E RAFFREDDORE 200 mg + 30 mg Compresse Rivestite, &egrave indicato negli adulti e adolescenti oltre i 12 anni. Trattamento dei sintomi del raffreddore e dell'influenza quali congestione nasale e sinusale, dolori, febbre, mal di gola, mal di testa.


CONTROINDICAZIONI
Ipersensibilit&agrave ai principi attivi o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1. Pazienti affetti da ulcera peptica. Storia di emorragia gastrointestinale o perforazione relativa a precedenti trattamenti attivi o storia di emorragia / ulcera peptica ricorrente (due o pi&ugrave episodi distinti di dimostrata ulcerazione o sanguinamento). Soggetti che hanno mostrato in precedenza reazioni di ipersensibilit&agrave (quali poliposi nasale, asma, rinite, angioedema o orticaria) conseguenti all&rsquoimpiego di ibuprofene, acido acetilsalicilico o altri analgesici, antipiretici, altri antinfiammatori non-steroidei (FANS). Grave insufficienza renale o epatica. Insufficienza cardiaca severa (IV classe NYHA) Pazienti con malattie cardio-vascolari serie, tachicardia, ipertensione, angina pectoris, ipertiroidismo, diabete, feocromocitoma, glaucoma, sindrome prostatica. Gravidanza. Allattamento (vedere paragrafo 4.6). Bambini al di sotto dei 12 anni. Pazienti che assumono o hanno assunto nei 14 giorni precedenti inibitori della monoamino-ossidasi (IMAO) (vedere paragrafo 4.5).


POSOLOGIA
Posologia. Solo per un breve periodo di trattamento. &bull 5 giorni massimo di terapia per la popolazione adulta &bull 3 giorni massimo di terapia per la popolazione pediatrica (12-18 anni). Gli effetti indesiderati possono essere minimizzati con l&rsquouso della dose minima efficace per la durata di trattamento pi&ugrave breve possibile necessaria per controllare i sintomi (vedere paragrafo 4.4). Nel caso l&rsquouso del medicinale sia necessario per pi&ugrave di 5 giorni negli adulti e per pi&ugrave di 3 giorni negli adolescenti, o nel caso di peggioramento della sintomatologia deve essere consultato il medico. Popolazione pediatrica: Non somministrare ai bambini di et&agrave inferiore ai 12 anni.Adulti e adolescenti oltre i 12 anni: La dose iniziale &egrave 1-2 compresse al giorno, poi, se necessario, 1-2 compresse ogni 4 ore. Non superare la dose di 6 compresse nelle 24 ore. Anziani: Nell'anziano non sono richieste modifiche della posologia consigliata tranne nei pazienti con alterazioni renali o epatiche per i quali &egrave necessario adattare individualmente la posologia. Modo di somministrazione: Uso orale.


CONSERVAZIONE
Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare per la conservazione.


AVVERTENZE
Gli effetti indesiderati possono essere minimizzati con l&rsquouso della pi&ugrave bassa dose efficace per la pi&ugrave breve durata possibile di trattamento che occorre per controllare i sintomi (vedere paragrafo 4.2 e i paragrafi sottostanti sui Rischi gastrointestinali e cardiovascolari). Altri FANS: l&rsquouso di NUROFEN INFLUENZA E RAFFREDDORE deve essere evitato in concomitanza di FANS, inclusi gli inibitori selettivi della COX-2. Evitare l&rsquouso contemporaneo di due o pi&ugrave analgesici, antipiretici, antinfiammatori non-steroidei, in quanto ci&ograve comporta un aumento del rischio di effetti indesiderati. L&rsquoimpiego di FANS deve essere attentamente valutato nei pazienti affetti da disturbi della coagulazione in quanto &egrave possibile una riduzione della coagulabilit&agrave. Lo stesso dicasi per i pazienti in trattamento con anticoagulanti orali, per la possibilit&agrave di un potenziamento dell&rsquoeffetto anticoagulante (vedere anche paragrafo 4.5). Sicurezza gastrointestinale: come per tutti gli antinfiammatori, il farmaco non va assunto se il paziente &egrave affetto da ulcera o disturbi gastrici. Emorragia gastrointestinale, ulcerazione e perforazione: durante il trattamento con tutti i FANS, in qualsiasi momento, con o senza sintomi di preavviso o precedente storia di gravi eventi gastrointestinali, sono state riportate emorragia gastrointestinale, ulcerazione e perforazione, che possono essere fatali. Negli anziani e in pazienti con storia di ulcera, soprattutto se complicata da emorragia o perforazione (vedere paragrafo 4.3), il rischio di emorragia gastrointestinale, ulcerazione o perforazione &egrave pi&ugrave alto con dosi aumentate di FANS. Questi pazienti devono iniziare il trattamento con la pi&ugrave bassa dose disponibile. L&rsquouso concomitante di agenti protettori (misoprostolo o inibitori di pompa protonica) deve essere considerato per questi pazienti e anche per pazienti che assumono basse dosi di acido acetilsalicilico o altri farmaci che possono aumentare il rischio di eventi gastrointestinali (vedere sotto paragrafo 4.5). Pazienti con una storia di tossicit&agrave gastrointestinale, in particolare anziani, devono riferire qualsiasi sintomo gastrointestinale inusuale (soprattutto emorragia gastrointestinale) in particolare nelle fasi iniziali del trattamento. Cautela deve essere prestata ai pazienti che assumono farmaci concomitanti che potrebbero aumentare il rischio di ulcerazione o emorragia, come corticosteroidi orali, anticoagulanti come warfarin, inibitori selettivi del reuptake della serotonina o agenti antiaggreganti come l&rsquo acido acetilsalicilico (vedere paragrafo 4.5). Quando si verifica emorragia o ulcerazione gastrointestinale in pazienti che assumono NUROFEN INFLUENZA E RAFFREDDORE il trattamento deve essere sospeso. I FANS devono essere somministrati con cautela nei pazienti con una storia di malattia gastrointestinale (colite ulcerosa, morbo di Crohn) poich&eacute tali condizioni possono essere esacerbate (vedere paragrafo 4.8). Effetti cardiovascolari e cerebrovascolari: cautela &egrave richiesta (discutere con il proprio medico o farmacista) prima di iniziare il trattamento nei pazienti con anamnesi positiva per ipertensione e/o insufficienza cardiaca poich&eacute in associazione al trattamento con i FANS sono stati riscontrati ritenzione di liquidi, ipertensione ed edema. Studi clinici suggeriscono che l&rsquouso di ibuprofene, specialmente ad alte dosi (2400 mg/die), pu&ograve essere associato a un modesto aumento del rischio di eventi trombotici arteriosi (es. infarto del miocardio o ictus). In generale, studi epidemiologici non suggeriscono che basse dosi di ibuprofene (es. &le 1200 mg/die) siano associate ad un aumento del rischio di eventi trombotici arteriosi. I pazienti con ipertensione non controllata, insufficienza cardiaca congestizia (II-III classe NYHA), cardiopatia ischemica accertata, malattia arteriosa periferica e/o malattia cerebrovascolare devono essere trattati con ibuprofene soltanto dopo attenta considerazione e si devono evitare dosi elevate (2400 mg/die). Attenta considerazione deve essere esercitata anche prima di iniziare il trattamento a lungo termine per i pazienti con fattori di rischio per eventi cardiovascolari (es. ipertensione, iperlipidemia, diabete mellito, abitudine al fumo di sigaretta), soprattutto se sono necessarie dosi elevate (2400 mg/die) di ibuprofene. Reazioni cutanee: gravi reazioni cutanee alcune delle quali fatali, includenti dermatite esfoliativa, sindrome di Stevens-Johnson e Necrolisi Tossica Epidermica, sono state riportate molto raramente in associazione con l&rsquouso dei FANS (vedere paragrafo 4.8). Nelle prime fasi della terapia i pazienti sembrano essere a pi&ugrave alto rischio: l&rsquoinsorgenza della reazione si verifica nella maggior parte dei casi nelle prime fasi del trattamento. NUROFEN INFLUENZA E RAFFREDDORE deve essere interrotto alla prima comparsa di rash cutaneo, lesioni della mucosa o qualsiasi altro segno di ipersensibilit&agrave. Gravi reazioni cutanee Reazioni cutanee gravi come la pustolosi esantematica acuta e generalizzata (AGEP) possono verificarsi con prodotti contenenti pseudoefedrina. Questa eruzione pustolosa acuta pu&ograve verificarsi entro i primi 2 giorni di trattamento, con febbre e numerose, piccole pustole, per lo pi&ugrave non follicolari, derivanti da un eritema edematoso molto diffuso e localizzate principalmente sulle pieghe cutanee, sul tronco e sugli arti superiori. I pazienti devono essere attentamente monitorati. Se si osservano segni e sintomi come piressia, eritema o numerose piccole pustole, la somministrazione di Nurofen Influenza e Raffreddore deve essere interrotta e se necessario devono essere prese misure appropriate. Patologie respiratorie: in pazienti con asma bronchiale o malattie allergiche in atto o pregresse pu&ograve insorgere broncospasmo. Non assumere il prodotto nei casi di asma e allergia all' acido acetilsalicilico se non dopo aver consultato il medico (vedere paragrafo 4.3). LES e malattia mista del connettivo: in caso di lupus eritematoso sistemico e di malattia mista del connettivo pu&ograve portare ad un aumentato rischio di meningite asettica (vedere paragrafo 4.8). Funzionalit&agrave renale: insufficienza renale, in quanto la funzionalit&agrave renale pu&ograve essere compromessa (vedere paragrafi 4.3 e 4.8). Funzionalit&agrave epatica: disfunzioni epatiche (vedere paragrafi 4.3 e 4.8). Fertilit&agrave femminile compromessa: vedere paragrafo 4.6 riguardante la fertilit&agrave femminile. Da usare con cautela in combinazione con antiipertensivi inclusi i bloccanti neuronali adrenergici e i beta bloccanti (vedere paragrafo 4.5). Da usare con cautela con altri agenti simpaticomimetici come decongestionanti, soppressori dell'appetito e psico-stimolanti anfetaminici (vedere paragrafo 4.5). Da usare con cautela in caso di ipereccitazione. Se si manifestano allucinazioni irrequietezza o disturbi del sonno durante la somministrazione del medicinale, l&rsquoutilizzo del medicinale deve essere interrotto. Anziani: i pazienti anziani presentano una maggiore frequenza di reazioni avverse ai FANS, in particolare emorragia e perforazione gastrointestinale che possono essere fatali (vedere paragrafo 4.2). Popolazione pediatrica: negli adolescenti disidratati esiste il rischio di alterazione della funzionalit&agrave renale. Questo medicinale contiene: &bull meno di 1 mmol (23 mg) di sodio per compressa, cio&egrave essenzialmente &ldquosenza sodio&rdquo &bull colorante giallo tramonto FCF (E 110), che pu&ograve causare reazioni allergiche.


INTERAZIONI
Anticoagulanti: i FANS possono aumentare gli effetti degli anticoagulanti, come il warfarin (vedere paragrafo 4.4). Agenti antiaggreganti e inibitori selettivi del reuptake della serotonina (SSRIs): aumento del rischio di emorragia gastrointestinale (vedere paragrafo 4.4). Corticosteroidi: aumento del rischio di ulcerazione o emorragia gastrointestinale (vedere paragrafo 4.4). Il prodotto non deve essere assunto dai pazienti in trattamento con inibitori delle monoaminossidasi e per i 14 giorni successivi alla cessazione di tale trattamento. Il prodotto pu&ograve potenziare l'effetto di altri agenti simpaticomimetici, come i decongestionanti. L'effetto della pseudoefedrina potrebbe essere ridotto dalla guanetidina, reserpina e dalla metildopa e potrebbe essere influenzato dagli antidepressivi triciclici. A sua volta la pseudoefedrina pu&ograve ridurre l'effetto della guanetidina e pu&ograve aumentare la possibilit&agrave di aritmie in pazienti digitalizzati, o in pazienti che assumono anticolinergici (inclusi antidepressivi triciclici) o chinidina. Diuretici, ACE inibitori e Antagonisti dell&rsquoangiotensina II: I FANS possono ridurre l&rsquoeffetto dei diuretici e di altri farmaci antiipertensivi. In alcuni pazienti con funzione renale compromessa (per esempio pazienti disidratati o pazienti anziani con funzione renale compromessa) la co-somministrazione di un ACE inibitore o di un antagonista dell&rsquoangiotensina II e di agenti che inibiscono il sistema della ciclo-ossigenasi pu&ograve portare a un ulteriore deterioramento della funzione renale, che comprende una possibile insufficienza renale acuta, generalmente reversibile. Queste interazioni devono essere considerate in pazienti che assumono NUROFEN INFLUENZA E RAFFREDDORE in concomitanza con ACE inibitori o antagonisti dell&rsquoangiotensina II. Quindi, la combinazione deve essere somministrata con cautela, specialmente nei pazienti anziani. I pazienti devono essere adeguatamente idratati e deve essere preso in considerazione il monitoraggio della funzione renale dopo l&rsquoinizio della terapia concomitante. Acido acetilsalicilico: la somministrazione concomitante di ibuprofene e acido acetilsalicilico non &egrave generalmente raccomandata a causa del potenziale aumento di effetti indesiderati (vedere paragrafo 4.4). Dati sperimentali suggeriscono che l&rsquoibuprofene pu&ograve inibire competitivamente l&rsquoeffetto dell&rsquoacido acetilsalicilico a basse dosi sull&rsquoaggregazione piastrinica quando i farmaci vengono somministrati contemporaneamente. Sebbene vi siano incertezze riguardanti l&rsquoestrapolazione di questi dati alla situazione clinica, non si pu&ograve escludere la possibilit&agrave che l&rsquouso regolare, a lungo termine di ibuprofene possa ridurre l&rsquoeffetto cardioprotettivo dell&rsquoacido acetilsalicilico a basse dosi. Nessun effetto clinico rilevante &egrave considerato probabile in seguito a un uso occasionale di ibuprofene (vedere paragrafo 5.1). Altri FANS inclusi gli inibitori selettivi della cicloossigenasi-2: l&rsquouso concomitante di due o pi&ugrave FANS deve essere evitato in quanto potrebbe aumentare il rischio di eventi avversi (vedere paragrafo 4.4). Glucosidi cardiaci: i FANS possono peggiorare l&rsquoinsufficienza cardiaca, ridurre il VGF (velocit&agrave di filtrazione glomerulare) e livelli plasmatici di glucosidi. Litio. Esistono dimostrazioni della possibilit&agrave di un potenziale aumento dei livelli di litio nel sangue. Metotrexato. Esistono dimostrazioni della possibilit&agrave di un aumento dei livelli plasmatici di metotrexato. Ciclosporine: aumentano il rischio di nefrotossicit&agrave. Mifepristone: i FANS non possono essere somministrati per gli 8-12 giorni successivi allla somministrazione di mifepristone in quanto i FANS possono ridurre l'effetto del mifepristone. Tacrolimus: possibile aumento del rischio di nefrotossicit&agrave quando i FANS vengono somministrati con il tacrolimus. Zidovudina: aumentato rischio di tossicit&agrave ematologica quando i FANS vengono utilizzati in concomitanza con la Zidovudina. Esistono dimostrazioni di aumentato rischio di emartrosi ed ematoma in pazienti emofilici sieropositivi per l&rsquoHIV se trattati contemporaneamente con zidovudina e ibuprofene. Antibiotici chinolonici: dati provenienti dagli studi animali indicano che i FANS possono aumentare il rischio di convulsioni associate agli antibiotici chinolonici. I pazienti che assumono FANS e chinoloni possono avere un rischio aumentato di sviluppare convulsioni. Alcaloidi della segale cornuta (ergotamina e metisergide): aumento del rischio di ergotismo. Inibitori dell&rsquoappetito (anoressizzanti) e psicostimolanti simil anfetamine: rischio di ipertensione. Ossitocina: rischio di ipertensione


EFFETTI INDESIDERATI
L&rsquoelenco dei seguenti effetti indesiderati comprende quelli che sono stati osservati durante il trattamento con ibuprofene a dosaggi da automedicazione (fino ad un massimo di 1200mg al giorno) e con simpaticomimetici compresi pseudoefedrina per brevi periodi di somministazione. Gli effetti indesiderati associati con la somministrazione di ibuprofene e simpaticomimetici come la pseudoefedrina sono elencate a seguire secondo la classificazione per sistemi ed organi e la frequenza. Per la frequenza dell&rsquoinsorgenza degli effetti indesiderati, vengono utilizzate le seguenti espressioni: Molto comune (&ge 1/10) Comune (&ge 1/100, &lt1/10) Non comune (&ge 1/1000, &lt1/100) Raro (&ge 1/10.000, &lt1/1000) Molto raro (&lt1/10.000), non nota (la frequenza non pu&ograve essere definita sulla base dei dati disponibili). All&rsquointerno di ciascuna classe di frequenza, gli effetti indesiderati vengono presentati in ordine decrescente di gravit&agrave. Tabella degli effetti indesiderati.
Classificazione per sistemi e organi Frequenza Reazione Avversa
Patologie del sistema emolinfopoietico Non comune Reazioni di ipersensibilit&agrave caratterizzate da orticaria e prurito&sup2
Molto Raro Disturbi ematopoietici&sup1. Gravi reazioni di ipersensibilit&agrave. I sintomi possono essere: rigonfiamento del volto, della lingua e della laringe, dispnea, tachicardia, ipotensione (anafilassi, angioedema o shock grave).&sup2
Disturbi psichiatrici Non noti Insonnia, ansia, irrequietezza, agitazione, allucinazioni.
Patologie del sistema nervoso Non comune Mal di testa, tremori
Molto raro Meningite asettica&sup3
Patologie cardiache Non noto Insufficienza cardiaca ed edema4, tachicardia, dolore toracico, aritmia, palpitazioni.
Patologie vascolari Non noto Ipertensione4
Patologie respiratorie, toraciche e Mediastiniche Non noto Reattivit&agrave del sistema respiratorio comprendente asma, broncospasmo o dispnea&sup2
Patologie gastrointestinali Non comune Dolori addominali, nausea e dispepsia5
Raro Diarrea, flatulenza, costipazione e vomito
Molto raro Ulcera peptica, perforazione o emorragia gastrointestinale, melena, ematemesi, a volte fatale, in particolare negli anziani (vedere paragrafo 4.4). Stomatiti ulcerative, ulcerazioni della bocca, gastrite.
Non noto Secchezza della bocca. Esacerbazione di colite e del morbo di Crohn (vedere paragrafo 4.4).
Patologie epatobiliari Molto Raro Disturbi epatici
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Non noto Iperidrosi
Non comune Eruzioni cutanee &sup2
Molto raro Possono verificarsi reazioni bollose includenti sindrome di Stevens-Johnson, eritema multiforme e Necrolisi Tossica Epidermica.
Non noto Reazione da farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici (sindrome DRESS)
Non noto Gravi reazioni cutanee, inclusa pustolosi esantematica acuta generalizzata (AGEP)
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo Non noto Debolezza muscolare
Patologie renali e urinarie Molto raro Grave insufficienza renale 6
Non noto Ritenzione urinaria
Patologie sitemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Non noto Irritabilit&agrave, sete
Esami diagnostici Molto raro Diminuizione del livello dell&rsquoemoglobina nel sangue
Descrizione di alcuni effetti indesiderati. 1) Esempi di disturbi ematopoietici includono anemia, leucopenia, trombocitopenia, pancitopenia e agranulocitosi. I primi sintomi sono febbre, mal di gola, ulcere superficiali della bocca, sintomi simil-influenzali, grave sensazione di spossatezza, sanguinamento inspiegabile ed ecchimosi. 2)Reazioni di ipersensibilit&agrave: queste reazioni comprendono a) reazioni allergiche non specifiche e anafilassi, b) reattivit&agrave del tratto respiratorio che comprende asma, peggioramento dell&rsquoasma, broncospasmo o dispnea o c) diverse patologie cutanee quali varie eruzioni cutanee, prurito, orticaria, porpora, angioedema e molto raramente dermatiti bollose ed esfoliative che includono necrolisi epidermica tossica, sindrome di Stevens-Johnson ed eritema multiforme, d) reazioni di cross reattivit&agrave con la pseudoefedrina 3) La patogenesi della meningite asettica indotta da farmaci non &egrave completamente conosciuta. Tuttavia i dati disponibili sulla meningite asettica correlata alla somministrazione di FANS inducono a pensare ad una reazione immune di ipersensibilit&agrave (dovuta a una temporanea relazione con l&rsquoassunzione del medicinale e la scomparsa di sintomi dopo la sospensione del trattamento). Da notare, singoli casi di sintomi di meningite asettica (come torcicollo, mal di testa, nausea, vomito, febbre e disorientamento) sono stati osservati durante il trattamento con ibuprofene in pazienti con disordini autoimmuni (come lupus eritematoso sistemico, malattia mista del connettivo). 4) Studi clinici suggeriscono che l&rsquouso di ibuprofene, specialmente ad alte dosi (2400 mg/die) pu&ograve essere associato a un modesto aumento del rischio di eventi trombotici arteriosi (es. infarto del miocardio o ictus) (vedere paragrafo 4.4) 5) Gastrointestinali: gli eventi avversi pi&ugrave comunemente osservati sono di natura gastrointestinale. Possono verificarsi ulcere peptiche, perforazione o emorragia gastrointestinale, a volte fatale, in particolare negli anziani (vedere paragrafo 4.4). 6) Specialmente nel corso di lunghi trattamenti, associata ad un aumento dell'urea sierica ed edema. Comprende anche necrosi papillare. Si possono manifestare intolleranza gastrointestinale, emorragie, sudorazione, vertigini, dolore precordiale, difficolt&agrave nella minzione e insonnia. Segnalazione delle reazioni avverse sospette. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l&rsquoautorizzazione del medicinale &egrave importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari &egrave richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all&rsquoindirizzo: http://www.agenziafarmaco.gov.it/content/come-segnalare-una-sospetta-reazione-avversa.


SOVRADOSAGGIO
Sintomi Possono manifestarsi nausea, vomito, dolori addominali e pi&ugrave raramente diarrea. Si possono inoltre manifestare tinnito, mal di testa ed emorragie gastrointestinali. In casi di avvelenamento pi&ugrave gravi si osserva tossicit&agrave a carico del sistema nervoso centrale che si manifesta con capogiro, sonnolenza, occasionalmente eccitazione e disorientamento o coma. Occasionalmente i pazienti sviluppano convulsioni. In casi di avvelenamento grave si pu&ograve verificare acidosi metabolica e un prolungamento del tempo di protrombina/ INR, probabilmente causato da un&rsquointerferenza con l&rsquoazione dei fattori della coagulazione presenti in circolo. Si possono presentare inoltre insufficienza renale acuta, danno epatico e depressione respiratoria. In soggetti asmatici si pu&ograve avere esacerbazione dell&rsquoasma. Come per gli altri simpaticomimetici, una dose eccessiva di pseudoefedrina pu&ograve provocare sintomatologie legate a disturbi del sistema nervoso centrale e a stimolazione cardiovascolare, tra cui: irritabilit&agrave, irrequietezza, tremori, sete, visione offuscata, ansiet&agrave ansia, insonnia, febbre, sudore, esoftalmo, allucinazioni, debolezza muscolare, palpitazioni, convulsioni, ritenzione urinaria, ipertensione, difficolt&agrave nella minzione, nausea, vomito, tachicardia e aritmie cardiache. Trattamento Il trattamento deve essere sintomatico e di supporto, in particolare nei confronti del sistema cardiovascolare e respiratorio e deve includere il mantenimento della perviet&agrave delle vie aeree e il monitoraggio della funzionalit&agrave cardiaca e dei segni vitali fino alla stabilizzazione del paziente. La somministrazione orale di carbone attivo va presa in considerazione se il paziente si presenta entro 1 ora dall&rsquoingestione di un quantitativo potenzialmente tossico. Se necessario, bisogna ricorrere ad un intervento correttivo degli elettroliti del siero. Le convulsioni devono essere trattate con benzodiazepine per via endovenosa se sono frequenti o prolungate. Somministrare broncodilatatori in caso di asma. L&rsquoeliminazione della pseudoefedrina pu&ograve essere accelerata da diuresi acida o da dialisi. I fenomeni ipertensivi possono essere trattati con farmaci bloccanti dei recettori alfa IV. Le aritmie cardiache possono richiedere l'uso di agenti bloccanti beta-adrenergici dopo la somministrazione di bloccanti alfa-adrenergici. Ipereccitabilit&agrave e allucinazioni possono essere trattati con clorpromazina.


GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO
Il prodotto non va impiegato durante la gravidanza e l'allattamento. Gravidanza: L&rsquoinibizione della sintesi di prostaglandine pu&ograve interessare negativamente la gravidanza e/o lo sviluppo embrio/fetale. Risultati di studi epidemiologici suggeriscono un aumentato rischio di aborto e di malformazione cardiaca e di gastroschisi dopo l&rsquouso di un inibitore della sintesi di prostaglandine nelle prime fasi della gravidanza. Il rischio assoluto di malformazioni cardiache aumentava da meno dell&rsquo1% fino a circa l&rsquo1,5%. &Egrave stato ritenuto che il rischio aumenta con la dose e la durata della terapia. Negli animali, la somministrazione di inibitori della sintesi di prostaglandine ha mostrato di provocare un aumento della perdita di pre e post-impianto e di mortalit&agrave embrione-fetale. Inoltre, un aumento di incidenza di varie malformazioni, inclusa quella cardiovascolare, &egrave stato riportato in animali a cui erano stati somministrati inibitori di sintesi delle prostaglandine, durante il periodo organogenetico. Durante il terzo trimestre di gravidanza, tutti gli inibitori della sintesi delle prostaglandine possono esporre Il feto a: - tossicit&agrave cardiopolmonare (con chiusura prematura del dotto arterioso e ipertensione polmonare) - disfunzione renale che pu&ograve progredire a insufficienza renale con oligo-idroamnios La madre e il neonato, alla fine della gravidanza, a: - possibile prolungamento del tempo di sanguinamento, un effetto antiaggregante che pu&ograve occorrere anche a dosi molto basse - inibizione delle contrazioni uterine risultanti in ritardo o prolungamento del travaglio. Esiste la possibilit&agrave di una associazione tra l'insorgenza di anomalie fetali e assunzione di pseudoefedrina nel primo trimestre di gravidanza. Allattamento: Nonostante l'ibuprofene sia presente nel latte materno in concentrazioni molto basse, la pseudoefedrina viene secreta nel latte in quantit&agrave significative per questo il prodotto non deve essere impiegato durante l'allattamento. Fertilit&agrave: Come per altri FANS, l&rsquouso di NUROFEN INFLUENZA E RAFFREDDORE pu&ograve alterare la fertilit&agrave femminile per effetto sull&rsquoovulazione. Pertanto non &egrave raccomandato in donne che desiderino concepire.


Scheda tecnica
034246025
1 Articolo
Detraibile
SI
Produttore
Reckitt Benckiser
Formato
Blister
Formulazione
Compresse
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